RECENSIONE | Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro.

RECENSIONE | Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro.

Per celebrare il 25° anniversario della serie di Dragon Quest Monsters, è arrivato un nuovo titolo della serie su Nintendo Switch: “Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro”. Questo celebre spin-off della serie di Dragon Quest si differenzia dai giochi principali per una sostanziale differenza: non impersoneremo vari personaggi per sconfiggere i nemici, ma ci serviremo dei mostri per farlo. Si tratta dunque di un gioco con mostri collezionabili, simile per genere ai vari Pokémon o Digimon.
Detto ciò, vediamo cosa ha da offrire Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro!

Le ambientazioni di Nadiria ed i mostri che la popolano si distinguono tra loro fin da subito.

Il giovane Psaro.

Il gioco inizia subito spiegando la storia di Psaro: fin da giovane è stato maledetto dal padre Randolfo e non può arrecare danno ai mostri in alcun modo. Riesce a trovare rifugio a Col Rosato, dove vive per diverso tempo prendendosi cura della madre malata. Tuttavia, la pace non è destinata a rimanere all’infinito: la mamma passa a miglior vita ed i seguaci del padre riescono a trovarlo. Psaro quindi decide di dichiarare vendetta e di liberarsi dalla maledizione, tutto ciò diventando un Domamostri, un combattente che si serve dei mostri per poter combattere i nemici e dimostrare la propria forza. Durante una delle prime avventure incontreremo Rosa, una giovane elfa che viene perseguitata dagli umani, la quale si unirà alla squadra aiutandoci a sbloccare nuove aree da perlustrare. In ciascuna di esse, dovremo battere il Domamostri più potente in modo da ottenere il rispetto della zona e poter proseguire la nostra avventura. Inoltre, sono presenti vari tornei, utili per sbloccare mostri ancora più forti. Faremo conoscenza anche di Pitagora, un ladruncolo che sogna di imparare tutte le magie disponibili. I tre personaggi hanno i motivi più svariati, ma insieme sono intenzionati a diventare i migliori Domamostri in circolazione.
I fan della serie di Dragon Quest avranno già notato una cosa: il nome “Psaro” è sicuramente familiare. Si tratta infatti di uno dei nemici presenti in Dragon Quest IV: Le cronache dei prescelti. Questa volta infatti, viene raccontata la sua storia, facendo capire meglio le sue motivazioni nel gioco originale.

La torre di Col Rosato, il nostro collegamento tra i vari mondi.

I mostri: i nostri migliori alleati.

Psaro non potrà combattere in prima persona contro i nemici, ed è costretto a studiare una nuova alternativa. Decide quindi di diventare un Domamostri e di sfruttare proprio i mostri contro cui dovrebbe combattere.
I mostri possiedono un rango, che dà un’idea di base della loro forza: le creature con un grado più alto sono tipicamente più potenti. Ciascuno presenta le sue caratteristiche, con magie, attacchi, debolezze e statistiche uniche.
Per ottenere nuovi mostri esistono due metodi: reclutamento e sintesi. Per reclutarli basterà selezionare la relativa opzione durante il combattimento: più forti sono i nostri mostri e più la percentuale di reclutamento sale. Fondendo due mostri tramite la sintesi, sarà inoltre possibile ottenere una creatura completamente nuova, anche di grado superiore, con la possibilità di ereditare alcune abilità e mosse.
Per sapere quali mostri si possono reclutare in una zona, è sufficiente consultare il menù della mappa, che indica anche quali creature ancora ci manca. Il menù della Sintesi è inoltre molto chiaro, accompagnando egregiamente il giocatore ed evitando di combinare mostri per errore o non ottenere il risultato sperato. Con oltre 500 creature disponibili, la varietà nella composizione di squadre è immancabile!
Il gioco impiega fin troppo tempo a spiegare tutte le meccaniche dei mostri, rendendo le prime ore abbastanza pesanti e stancanti, ma una volta superata questa fase, potremmo goderci al meglio tutto ciò che viene offerto.
All’inizio del gioco potrà sembrare che la forza bruta sia la strategia migliore, ma proseguendo, è sempre più preferibile avere una buona strategia da adattare in base al nemico che affronteremo. È possibile portare con sé fino a otto mostri: quattro scenderanno in campo subito, e i restanti fungeranno da riserve. La difficoltà non è elevata, ma sicuramente completare il gioco stimola molto la creazione di varie combinazioni di team.

Il menu di sintesi ci mostrerà chiaramente quali mostri potremmo creare e quali di questi ancora ci mancano.

Il vasto mondo di gioco.

Raggiunta una nuova zona, ogni giocatore proverà subito a reclutare nuovi mostri, molto probabilmente fallendo miseramente. Questo perché la percentuale di reclutamento sarà inizialmente bassissima, e dovremo completare la zona affinché raggiunga nuovamente dei valori a nostro favore. Di solito, sarà necessario aiutare la gente della zona e sconfiggere un boss, in modo da ottenere il rispetto necessario a reclutare i mostri locali e proseguire nella storia.
Esplorando i vari luoghi si nota probabilmente il più grosso difetto del gioco: gli ampi limiti tecnici dovuti alla console. Capiterà spesso di avere cali di framerate (in altre parole, l’immagine non sarà fluida), specie in zone ricche di animazioni o elementi a schermo. Ad esempio, nell’area vulcanica con tanto fumo a schermo e fiumi di lava sarà impossibile riuscire a giocare senza subire qualche rallentamento.
Le zone di gioco sono abbastanza numerose e distinguibili tra di loro. Incontreremo un’area boscosa, una vulcanica o addirittura una regione composta interamente da dolci. Le zone in sé non sono molto grandi, ma sfruttano abbastanza bene la meccanica delle stagioni. Queste si alternano con il passare del tempo, ed in base a quella attiva, potremo incontrare mostri diversi e raggiungere luoghi prima inaccessibili. Tuttavia, non sarà possibile cambiare a piacimento la stagione attiva, se non dopo aver completato la storia principale. Inoltre, durante l’animazione del cambio delle stagioni, il gioco si bloccherà per qualche secondo, specie in modalità portatile, per riuscire a caricare la mappa corretta.

Un mondo realizzato interamente di dolci, non viene fame solo a vedere la foto?

Verdetto.

Grafica

Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro dispone di un’ottima grafica ed i modelli, sia dei personaggi che dei mostri, risultano essere ben curati. Purtroppo, c’è da aggiungere che i limiti tecnici della console si sentono: capita spesso di incontrare cali di framerate ed il gioco fa fatica a caricare certi elementi.

Audio

I fan di Dragon Quest riconosceranno subito lo stile della serie nelle colonne sonore, che aiutano ad immergersi nel gioco. Anche il doppiaggio risulta di buona qualità, anche se a volte le frasi dette, specie da alcuni personaggi minori, tendono a diventare troppo ripetitive.

Gameplay

Superato il periodo iniziale con tanti tutorial, il gioco riesce finalmente a dare il meglio di sé. Le fasi di esplorazione per cercare i vari mostri risultano essere stimolanti e mai troppo ripetitive. Le battaglie sono piacevoli, dove una buona strategia adattata al nemico di fronte risulta spesso essere la soluzione vincente.

Coinvolgimento

Per completare la storia principale ci vogliono approssimativamente 40 ore di gioco, ma il tutto dipende da quanto tempo impiegherete a cercare i vari mostri. La storia, superata la fase iniziale, riesce comunque a coinvolgere ed ad essere interessante, nonostante non sia nulla di particolarmente elaborato o complesso. Una volta completato il tutto, sarà possibile finire di cercare i mostri rimanenti. Per i più temerari è anche disponibile la modalità online dove potranno sfidare altri giocatori per affinare le proprie abilità, rendendo il gioco praticamente infinito e sempre pronto ad offrire una nuova sfida.

ParametroVoto
Grafica15/25
Audio22/25
Gameplay23/25
Coinvolgimento20/25
Voto finale80/100

Conclusione.

Dragon Quest Monsters: Il Principe Oscuro conquista 80 punti su 100!
Il titolo è sicuramente un’ottima esperienza sia per tutti i fan di Dragon Quest, sia per gli amanti dei giochi con mostri collezionabili in generale, ed anche i neofiti potranno goderselo appieno senza conoscenze pregresse sulla serie. Tutto questo tenendo conto dei limiti imposti dalla console, che purtroppo non riescono a rendere al meglio le potenzialità del gioco.
Per gli indecisi, il nostro consiglio rimane quello di provare la Demo gratuita sul Nintendo eShop, tenendo però a mente che solo alcuni oggetti e mostri saranno trasferiti nella versione completa, così come non sarà conservato alcun progresso sulla storia!